giovedì 23 giugno 2011

Basta implantologia dentale, otturazioni, detartrasi. Abbandono la professione

“Basta implantologia dentale, otturazioni, detartrasi. Abbandono la professione”. Questo è quello che pensa un dentista su tre, data la crisi e la continua diminuzione dei pazienti che preferiscono evitare le cure di un odontoiatra tenendo i soldi sotto il materasso o rivolgendosi all’estero.

Se prima fare il dentista era un lavoro redditizio per via dei servizi offerti (implantologia a carico immediato, impianti ai denti, sbiancamento dentale), oggi i professionisti del settore devono fare i conti con i costi di questi servizi, diventati troppo cari anche per le famiglie di ceto medio.

E così, come tante altre, anche la professione del dentista sta cambiando. È sempre più difficile vedere un dentista che si apre uno studio tutto suo; piuttosto si associa con altri colleghi o decide di fare il freelance e spostarsi lui da un centro dentistico all’altro lavorando un giorno qui e un giorno là. I dentisti, inoltre, hanno sempre più paura dei franchising, oramai una realtà italiana, che aprono diverse sedi in tutta Italia, offrendo servizi di qualità a basso costo.

E quindi? Come sopravvivere e contrastare la crisi? L’ANDI consiglia di diventare associati, per costruire insieme un nuovo futuro ed essere più visibili in mezzo al caos di offerte e proposte multicanale che possono sembrare molto fumo e niente arrosto.

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